
Da domenica 20 a martedì 22 gennaio 2019 si è tenuta presso la Pontificia Università Antonianum l’iniziativa Religious Voices, Human Dignity and the Making of Modern Human Rights.
La due giorni è stata organizzata dalla suddetta Università in collaborazione con International Center for Law and Religion Studies of Brigham Young University, Oxford Journal of Law and Religion, Religion, Law and International Relations Programme, Oxford Centre for Christianity and Culture, Regent’s Park College e Oxford Society of Law and Religion.
A ottant’anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani appare utile approfondire, tra le altre cose, la ricerca intorno all’ecologia integrale come prospettato dall’enciclica “Laudato si’” di papa Francesco.
Del resto, con il concetto di “fratellanza” la Dichiarazione universale dei diritti umani già all’articolo 1 evoca in qualche misura non solo l’integralità del “tutto è connesso”, refrain, appunto, della Laudato si’, ma anche la qualità etica della relazione costituiva della casa comune, quella “cura” che è tipica del legame familiare intriso di prossimità umana e di tenerezza.
La fratellanza universale affermata nella Dichiarazione, oltre a superare quel principio del cuius regio che attenta alla possibilità di un’antropologia aperta al pluralismo culturale e politico, postula anche un diritto alla pace e alla vita che stenta ancora ad ottenere l’approvazione di quelle forze responsabili della mancata rinuncia allo jus ad bellum.
Essa, infine, incoraggia quell’etica parentale tra persona umana e sorella-madre terra che tanto richiama le espressioni del Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi, ispiratore dell’enciclica testé citata.
Un approfondimento dei temi qui accennati può venire dal contributo di Antonio Papisca Diritti umani e fratellanza per l’ecologia politica pubblicato nel volume “Omaggio alla ‘Laudato sì’’ della Pontificia università Antonianum”.